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Solitamente arriva un momento in cui il BuonGesù non ce la fa più a sorbirsi i comportamenti masochisti ed irrazionali della CandyCandy, oltre a non tollerare il fiato pestilenziale del MalatoScialato sul suo collo.
A quel punto, prende atto che lunica cosa possibile da fare è tagliare i ponti con la CC, in maniera netta, insindacabile e definitiva; ma, prima, prova ad appellarsi al buon senso di lei, chiedendo di non parlargli più del MS e di tenere il BG fuori dalle perversioni masochiste di lei… di solito la CC dice al BG che ha ragione, che forse ha esagerato e che dovrebbe darsi una ridimensionata… questo status dura in genere una settimana, poi tutto torna come prima… a quel punto il BG ricomincia a prendere in considerazione la soluzione drastica.
La quantità di tempo che occorre al BG per passare dalla potenza allatto è inversamente proporzionale al numero di CandyCandy con cui ha avuto a che fare… ciò che frena il BG è il suo più grande difetto: quando ama (amore inteso in senso lato), lo fa sul serio… (come anticipava il Dottor Capemaster) ed il processo di disinnamoramento è lungo, doloroso e spossante.
Ma procediamo con ordine: il BG decide di comunicare alla CC le sue decisioni (si badi bene: “decisioni”, non “intenzioni”… il BG si è già fatto giudice, giuria e boia del suo rapporto con la CC, sta solo comunicando la sentenza… non cè spazio per alcun tipo di replica, appello o cassazione) e lo fa usando le “buone”: dice alla CC che le vuole un mondo di bene, ma che forse è meglio prendersi una pausa… neanche lui sa quanto sarà lunga questa pausa (in realtà il BG mente: lui sa benissimo che è una pausa a tempo indeterminato), ma cerca di farle capire che farà bene a tutti.
Tutte le CandyCandy prese in esame hanno reagito allo stesso modo davanti a questa esternazione del BG: sensazione di soffocamento, tremolio delle gambe ed improvvisa mancanza della terra sotto i loro piedi… quindi, cominciano ad accusare il BG di essere:
- una merda;
- un egoista;
- uno che pensa solo ai cazzi propri, senza badare a quanto soffrano gli altri;
- uno che si permette di decidere per se stesso e per gli altri;
- uno che ha rovinato tutto comunicandogli sta cosa, quando sarebbe stato più “maturo” soffrire in silenzio;
- un che ragiona e si comporta in maniera troppo drastica e che vede il mondo in bianco e nero;
- uno che ha “intossicato” la felicità della CC e del MS;
- uno sfigato che si atteggia ad eroe romantico;
- uno stronzo masochista che dice di voler bene ad una persona ma decide di allontanarsene (detta da una CandyCandy questa cosa risulta essere ancora più grottesca).
Vista la (prevedibile) reazione della CC, il BuonGesù passa alle “cattive”: dice alla CC che è libera di pensarla come le fa più comodo, ma che lui ha preso la sua decisione e che è stato costretto a farlo, perché aspettarsi una presa di posizione da unindecisa cronica come una CandyCandy è da illusi.
Detto ciò, il BG sparisce… smette di farsi vedere o sentire.
Dopo questa mossa le CC reagiscono in due modi:
- Rispettano la volontà del BG di sparire e la storia finisce qui.
- Lasciano una “patetica” porticina aperta, per dimostrare che la stima nei confronti del BG è rimasta immutata o con la certezza che lui tornerà strisciando a chiedere scusa… (cosa che non avviene mai… anzi, dopo mesi, il BG sente la CC e, con molta dolcezza, le dice: “CHIUDI QUELLA CAZZO DI PORTA, CHE C’È CORRENTE!”)
Cè un unico caso, tra quelli di mia conoscenza, in cui la CC ha adottato un altro comportamento che non è ascrivibile a quelli appena elencati… e, trattandosi di un caso isolato, non me la sento di considerarlo “norma”, ma solo una particolare manifestazione della patologia: la CC continua telefonare e scrivere al BG (di solito una volta al mese, forse in corrispondenza dellarrivo del ciclo mestruale) per continuare a ripetergli le cose elencate sopra.
Il BG è paziente, cerca di ragionare con la CC e le dice: “Se sono una merda, un egoista, ecc. ecc., perché continui a telefonarmi? Non dovresti essere così disgustata da me da non volermi più rivolgere la parola?”
Ormai esasperato, il BG scopre di avere unenorme qualità che gli garantirebbe una rosea carriera come dialoghista per il cinema, il teatro o i fumetti: imbastisce delle frasi ad effetto per liberarsi definitivamente della CandyCandy.
Campionario di frasi del BG:
Non ero io che dovevo uscire dalla tua vita, ma forse sono lunico che ha le palle per farlo.
Sei sempre disponibile a dare una “seconda possibilità” a chiunque e a me non hai dato neanche la prima.
Hai già sparso abbastanza merda per tutti e due, non è il caso che cominci a farlo anchio.
Ad un invito della CC a ridimensionare il proprio ego, il BG risponde: …e tu ridimensiona la tua testa di cazzo e dimmi esattamente cosa devo fare per liberarmi in maniera definitiva di te.
Queste frasi fanno sicuramente più male al BG che alla CC, perché oltre a sortire l’effetto voluto, gli portano rimorsi enormi… dopo tutto, il BG è convinto che nessuno si meriti di sentirsi dire cose del genere… ma quando si prova con le “buone” e con le “cattive” e non si ottiene alcun effetto, allora non rimane altro da fare.
* * Conclusioni * *
Anche quella del BuonGesù è una patologia, ma fortunatamente se ne guarisce… basta aver a che fare con un certo numero di CandyCandy, di solito 3 o 4…
In un caso in particolare, il BuonGesù ha reagito splendidamente all’incontro con la sua quarta CandyCandy, dimostrando ormai di essere guarito.
Le CandyCandy invece no, quelle difficilmente guariscono (e se lo fanno portano addosso i segni della sindrome per anni)… di solito si accoppiano con i MalatiScialati e generano tanti piccoli mostri che da grandi diventeranno come loro.
Spero che questo piccolo trattato di antropologia spicciola abbia coinvolto i miei lettori oltre ad avergli strappato un paio di risate… e mi piace pensare che sia servito a far prendere coscienza della propria condizione a chi è una CC, un MS o un BG e, fino ad ora, non l’aveva capito.
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