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Lasciate che i giovani vengano a me

19 Maggio 2006 - Author: velenero

A me certe cose danno la nausea…

Cera bisogno di aspettare 50 anni? …e perché limitarsi ad un allontanamento dalla vita pubblica?

Update: proviamo a rendere la cosa più organica…

tempo fa, tramite lei, sono arrivato qui e mi ero ripromesso di fare delle osservazioni sulla cosa.

Ora, premesso che mi sembra grottesco che un ateo e materialista quale sono, debba fare il paladino della cultura islamica (lo so che a qualcuno sembrerà un ossimoro), mi chiedo come mai la notizia che ho appena segnalato non sia stata accolta con altrettanto sdegno.

6 commenti - Categories: civitas

Musica Nuda 2

17 Maggio 2006 - Author: velenero

musicanuda2Ci ho messo un po a metabolizzare il secondo nato dal sodalizio artistico tra Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabassista degli Avion Travel), sia per la lunghezza del disco (un doppio album, per un totale di 27 tracce), sia per unoggettiva mancanza di tempo nelle ultime settimane.

Con il primo Musica Nuda, Magoni e Spinetti avevano folgorato i fruitori di musica dal palato fine con la loro ricetta fatta di cover reinterpretate con sola voce e contrabasso, mescolando il pop, il jazz e la classica in una serie di brani freschissimi e leggeri…

Negli ultimi due anni, la popolarità del duo è cresciuta enormemente grazie ai passaggi radiofonici di Caterpillar, le esibizioni dal vivo fatte un po ovunque e al tam tam degli appassionati, tanto da permettergli di partire alla conquista della Francia.

Il nuovo album è stato concepito per avere un respiro maggiore: non più sole cover, ma anche composizioni originali; non più voce e contrabasso, ma lintroduzione di nuovi strumenti ed altre voci che si affiancano a quella di Petra; non più canzoni in italiano e inglese, ma lapertura al francese (forse per andare incontro al gusto dei transalpini).

Le tracce maggiormente degne di nota sono: Take A Bow, Pensieri di niente, Il cacio con le pere.

Disco splendido e consigliatissimo, adatto per ascolti di ogni tipo.

18 commenti - Categories: scaffali

Voulez-vous un rendez-vous à Spoleto?

16 Maggio 2006 - Author: velenero
Questo post si divide in due parti: la prima strettamente cronachistica, la seconda pensata esclusivamente per alimentare il livore del Dottor Durelli.

1a parte:

Ero stato invitato a passare lo scorso fine settimana nel ternano, dove in questo periodo si tiene una festa medievale; non avendo mai visitato lUmbria (tranne un trascurabile pomerggio a Perugia) ed essendo appassionato di rievocazioni storiche, non ci ho pensato due volte ad accettare linvito…

…e già che sono nel ternano, non ne approfitto per organizzare un rendez-vous con una delle bloggers più frizzanti di Splinder (che sta nel perugino)?

Luogo dellincontro: Spoleto, splendida cittadina medievale piena di salite, mattoni a vista, campane, chiese, costruzioni romane, strapiombi e citazioni goethiane.

Suppongo che la presenza delle strade in salita allinterno della città sia unidea della pro loco: dopo una camminata con una pendenza al 20%, la sete del turista arriva ai livelli di guardia, generando in lui uno smisurato senso di appagamento alla sola visione di un baretto o una gelateria.

Posto splendido Spoleto, ti da la sensazione di trovarti nel bel mezzo di un paradosso temporale grazie agli enormi spazi verdi ed al misticismo che lo pervade, accentuato dal fatto che il mio immaginario è saturo di suggestioni magno-greche, perciò tutto quello che è medievale per me è inconsueto.

2a parte:

La Isla è una gran gnocca!
Sì, posso finalmente dare una risposta a ciò che tutti i suoi lettori di sesso maschile si chiedono da mesi (in primis il Durelli)…

Altissima, portamento elegante, ricci ribelli ed occhioni di colore cangiante in cui perdersi… una vera bellezza insubrica.

Ma chi mi conosce, sa che non mi fermo allaspetto…

Solitamente questo tipo di incontri sono una delusione, perché certe persone, dal vivo, sono molto meno divertenti di quanto non lo siano in forma telematica… ma la Isla no… la sua più grande qualità?

Lautoironia… dote tanto rara quanto preziosa in una donna.

Durante il secondo aperitivo che abbiamo fatto in quel di Spoleto, non abbiamo resistito alla tentazione di fare una telefonata alluomo a cui questa parte del post è dedicata (di cui lei possedeva miracolosamente il numero di telefono… donna dalle mille risorse!); una volta qualificatici come Isla e Velenero, abbiamo sottolineato al povero sfortunato che lui era il grande assente di questo rendez-vous… parte una serie di insulti infamanti da parte della vittima, il quale riesce a strapparci la promessa di un nuovo rendez-vous a cui parteciperà anche lui, forse qui a Bologna…

Al momento dei saluti, ho esternato che si era trattato di un incontro "breve ma intenso"… provocando una certa perplessità nella mia interlocutrice… (era una battuta scema, Isla!)

Mi sono congedato perdendomi nel traffico spoletino del sabato pomeriggio, con la consapevolezza di essere andato a conoscere una blogger e di aver trovato unamica.

20 commenti - Categories: autoreferenziale

La CandyCandy, il MalatoScialato ed il BuonGesù (La Conclusione)

15 Maggio 2006 - Author: velenero

Leggi il primo capitolo
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Leggi il terzo capitolo

Solitamente arriva un momento in cui il BuonGesù non ce la fa più a sorbirsi i comportamenti masochisti ed irrazionali della CandyCandy, oltre a non tollerare il fiato pestilenziale del MalatoScialato sul suo collo.

A quel punto, prende atto che lunica cosa possibile da fare è tagliare i ponti con la CC, in maniera netta, insindacabile e definitiva; ma, prima, prova ad appellarsi al buon senso di lei, chiedendo di non parlargli più del MS e di tenere il BG fuori dalle perversioni masochiste di lei… di solito la CC dice al BG che ha ragione, che forse ha esagerato e che dovrebbe darsi una ridimensionata… questo status dura in genere una settimana, poi tutto torna come prima… a quel punto il BG ricomincia a prendere in considerazione la soluzione drastica.

La quantità di tempo che occorre al BG per passare dalla potenza allatto è inversamente proporzionale al numero di CandyCandy con cui ha avuto a che fare… ciò che frena il BG è il suo più grande difetto: quando ama (amore inteso in senso lato), lo fa sul serio… (come anticipava il Dottor Capemaster) ed il processo di disinnamoramento è lungo, doloroso e spossante.

Ma procediamo con ordine: il BG decide di comunicare alla CC le sue decisioni (si badi bene: “decisioni”, non “intenzioni”… il BG si è già fatto giudice, giuria e boia del suo rapporto con la CC, sta solo comunicando la sentenza… non cè spazio per alcun tipo di replica, appello o cassazione) e lo fa usando le “buone”: dice alla CC che le vuole un mondo di bene, ma che forse è meglio prendersi una pausa… neanche lui sa quanto sarà lunga questa pausa (in realtà il BG mente: lui sa benissimo che è una pausa a tempo indeterminato), ma cerca di farle capire che farà bene a tutti.

Tutte le CandyCandy prese in esame hanno reagito allo stesso modo davanti a questa esternazione del BG: sensazione di soffocamento, tremolio delle gambe ed improvvisa mancanza della terra sotto i loro piedi… quindi, cominciano ad accusare il BG di essere:

  • una merda;
  • un egoista;
  • uno che pensa solo ai cazzi propri, senza badare a quanto soffrano gli altri;
  • uno che si permette di decidere per se stesso e per gli altri;
  • uno che ha rovinato tutto comunicandogli sta cosa, quando sarebbe stato più “maturo” soffrire in silenzio;
  • un che ragiona e si comporta in maniera troppo drastica e che vede il mondo in bianco e nero;
  • uno che ha “intossicato” la felicità della CC e del MS;
  • uno sfigato che si atteggia ad eroe romantico;
  • uno stronzo masochista che dice di voler bene ad una persona ma decide di allontanarsene (detta da una CandyCandy questa cosa risulta essere ancora più grottesca).

Vista la (prevedibile) reazione della CC, il BuonGesù passa alle “cattive”: dice alla CC che è libera di pensarla come le fa più comodo, ma che lui ha preso la sua decisione e che è stato costretto a farlo, perché aspettarsi una presa di posizione da unindecisa cronica come una CandyCandy è da illusi.

Detto ciò, il BG sparisce… smette di farsi vedere o sentire.

Dopo questa mossa le CC reagiscono in due modi:

  1. Rispettano la volontà del BG di sparire e la storia finisce qui.
  2. Lasciano una “patetica” porticina aperta, per dimostrare che la stima nei confronti del BG è rimasta immutata o con la certezza che lui tornerà strisciando a chiedere scusa… (cosa che non avviene mai… anzi, dopo mesi, il BG sente la CC e, con molta dolcezza, le dice: “CHIUDI QUELLA CAZZO DI PORTA, CHE C’È CORRENTE!”)

Cè un unico caso, tra quelli di mia conoscenza, in cui la CC ha adottato un altro comportamento che non è ascrivibile a quelli appena elencati… e, trattandosi di un caso isolato, non me la sento di considerarlo “norma”, ma solo una particolare manifestazione della patologia: la CC continua telefonare e scrivere al BG (di solito una volta al mese, forse in corrispondenza dellarrivo del ciclo mestruale) per continuare a ripetergli le cose elencate sopra.

Il BG è paziente, cerca di ragionare con la CC e le dice: “Se sono una merda, un egoista, ecc. ecc., perché continui a telefonarmi? Non dovresti essere così disgustata da me da non volermi più rivolgere la parola?”

Ormai esasperato, il BG scopre di avere unenorme qualità che gli garantirebbe una rosea carriera come dialoghista per il cinema, il teatro o i fumetti: imbastisce delle frasi ad effetto per liberarsi definitivamente della CandyCandy.

Campionario di frasi del BG:

Non ero io che dovevo uscire dalla tua vita, ma forse sono lunico che ha le palle per farlo.

Sei sempre disponibile a dare una “seconda possibilità” a chiunque e a me non hai dato neanche la prima.

Hai già sparso abbastanza merda per tutti e due, non è il caso che cominci a farlo anchio.

Ad un invito della CC a ridimensionare il proprio ego, il BG risponde: …e tu ridimensiona la tua testa di cazzo e dimmi esattamente cosa devo fare per liberarmi in maniera definitiva di te.

Queste frasi fanno sicuramente più male al BG che alla CC, perché oltre a sortire l’effetto voluto, gli portano rimorsi enormi… dopo tutto, il BG è convinto che nessuno si meriti di sentirsi dire cose del genere… ma quando si prova con le “buone” e con le “cattive” e non si ottiene alcun effetto, allora non rimane altro da fare.

* * Conclusioni * *

Anche quella del BuonGesù è una patologia, ma fortunatamente se ne guarisce… basta aver a che fare con un certo numero di CandyCandy, di solito 3 o 4…

In un caso in particolare, il BuonGesù ha reagito splendidamente all’incontro con la sua quarta CandyCandy, dimostrando ormai di essere guarito.

Le CandyCandy invece no, quelle difficilmente guariscono (e se lo fanno portano addosso i segni della sindrome per anni)… di solito si accoppiano con i MalatiScialati e generano tanti piccoli mostri che da grandi diventeranno come loro.

Spero che questo piccolo trattato di antropologia spicciola abbia coinvolto i miei lettori oltre ad avergli strappato un paio di risate… e mi piace pensare che sia servito a far prendere coscienza della propria condizione a chi è una CC, un MS o un BG e, fino ad ora, non l’aveva capito.

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17 commenti - Categories: costumi

La CandyCandy, il MalatoScialato ed il BuonGesù (3)

12 Maggio 2006 - Author: velenero
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Come cominciare un post sul BuonGesù? Il BuonGesù è, solo in parte, lunico personaggio positivo di questa farsa tragicomica…

Ovviamente lui non è perfetto, è un comune mortale con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma ciò che lo differenzia dal MalatoScialato è che il BG aspira a migliorarsi e ad avvicinarsi allideale di perfezione, facendo costante autocritica, lavorando sulla propria persona, senza avvalersi dellaiuto di nessuno e facendolo non per piacere agli altri, ma per piacere a se stesso.

Nel post precedente scrivevo che il Gesù è lantitesi del Malato ed è anche la cosa più vicina alla figura di “uomo ideale” di cui vaneggia la CandyCandy: di bellaspetto, colto, brillante, socievole, fatto di una fibra morale robustissima, sempre disponibile ad aiutare il prossimo con un gesto o una parola buona; è uno che ha imparato a cavarsela da solo in ogni situazione ed è perfettamente autosufficiente (cucina, lava, stira, rammenda, ecc.) e trova anche il tempo di praticare sport e di coltivare i propri hobbies.

Il legame tra il BuonGesù e la CandyCandy può essere di vari tipi, che ricadono tutti nelle seguenti categorie:

  • Migliore amico della CC, segretamente innamorato di lei (come anticipava in un commento il Dottor Durelli);
  • Ex fidanzato della CC, con cui si è rimasti in rapporto di amicizia;
  • “Amico sessuale” (scopiamo-ma-non-stiamo-insieme-ed-ognuno-è-libero-di-frequentare-chi-gli-pare) della CC, che si è fatto cavallerescamente da parte quando lei ha cominciato a dire che forse si stava innamorando del MS;
  • Semplice conoscente della CC (la quale in questo caso ha già in corso la crociata masochista con il MS), con la quale è nata unintesa 5 minuti dopo che si sono presentati.
  • Caro amico della CC, non segretamente innamorato di lei… le vuole bene e basta.

La CandyCandy non può non essere attratta da un uomo del genere (e chi resisterebbe?) ed instaura con lui un rapporto schizofrenico: da una parte lo idolatra (dicendogli cose del tipo “sei una persona speciale”, “sei il mio punto di riferimento”, “quanto mi trovo bene a stare con te”), dallaltra lo teme inconsciamente, almeno per 2 motivi:

  1. per una fissata dellaccanimento terapeutico come la CandyCandy, non cè gusto ad instaurare una relazione con un uomo che non ha bisogno di essere cambiato (cosa potresti voler cambiare nel BuonGesù?), né ha bisogno di essere migliorato, perché a migliorarsi ci pensa già da solo;
  2. Instaurando una relazione con un uomo che tende alla perfezione, la CandyCandy non avrebbe motivo di lamentarsi di lui… e per lei le lamentele, lautocommiserazione ed il piangersi addosso sono il sale della vita.

Fatte salve queste premesse, la CC si lega al BG perché ha una cattiva opinione di se stessa (in alcuni casi arriva a dire cose del tipo “sono una zoccola”, “sono solo una troia”, “sono una schiava puttana”, “sono una persona orribile”) e spera che lui la “redima”, proprio come fece il Nazareno con la Maddalena (da qui il nome scientifico di BuonGesù).

Il BuonGesù ascolta per ore la CC… le sue lamentele, le considerazioni sul suo rapporto con il MS, le sue pippe mentali e, quando lei le chiede “Come dovrei comportarmi?”, le risponde affidandosi al proprio buon senso ed alle esperienze passate, sforzandosi di darle dei consigli i più obiettivi possibili. Ma la CC dei buoni consigli non sa che farsene, lei ha solo voglia di piangersi addosso, di godere della propria miseria sentimentale e concludere la sua scena madre con la frase usuratissima:

“E uno stronzo, però lo amo.”

Ma che rapporto intercorre tra il BuonGesù ed il MalatoScialato?

Nella maggior parte dei casi, non si sono mai conosciuti di persona… ognuno di loro si fa unidea dellaltro basandosi sui racconti della CandyCandy, la quale, concediamole almeno questo, tende ad esagerare in entrambi i casi: rende il MS più stronzo di quanto non sia in realtà e dipinge il BG come una divinità pagana, così abbagliante e talmente caritatevole da aver deciso di nobilitare gli uomini scendendo sulla Terra.

Il BuonGesù non vuole avere nulla a che fare con il MS, perché lui le persone da frequentare le sceglie attraverso selezioni rigidissime: solo persone che possano aiutarlo a migliorare.

Invece il MalatoScialato ha sentimenti contrastanti nei confronti del BG: lo teme (per il legame che ha con la CC), lo odia (perché lo considera un “intruso”), lo invidia (perché il BG è tutto ciò che lui non è in grado di essere) e ne è attratto (perché spera che, standogli vicino, possa diventare come lui).

Una situazione così precaria non può durare in eterno e, di solito, lultimo atto prevede la presa di coscienza dellinsostenibilità di ciò che sta vivendo da parte del BG, che è paziente e comprensivo, ma a tutto cè un limite!

A quel punto il BG prende la situazione in pugno e, lui che è abituato a fare tutto da solo, decide di interpretare nella tragicommedia anche il ruolo di deus ex machina

Attenzione: le conclusioni nel prossimo post.

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19 commenti - Categories: costumi

La CandyCandy, il MalatoScialato ed il Buon Gesù (2)

11 Maggio 2006 - Author: velenero

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Il MalatoScialato può avere diverse caratteristiche fisiche e comportamentali che, combinandosi, portano a numerose varianti… lunica costante è che egli è l’ANTITESI delluomo ideale che la CandyCandy vorrebbe.

Solitamente il Malato è un uomo di bellaspetto, ma con un carattere insopportabile, composto da una o più delle seguenti caratteristiche:

  • intellettualmente colto, ma sentimentalmente immaturo;
  • insicuro cronico che si maschera dietro comportamenti aggressivi;
  • un perfetto ignorante che cerca di affermare con arroganza la propria superiorità intellettuale;
  • così roso dalla gelosia da debordare nella paranoia;
  • un incapace in cerca di una figura materna;
  • un sociopatico totalmente inadatto ad avere rapporti interpersonali con gli amici ed i parenti della partner (ma anche con chiunque altro).

La CandyCandy tutte queste cose le vede, le percepisce… e inconsciamente formula 2 pensieri fondamentali:

  1. Io lo cambierò, lo educherò e lo farò diventare luomo ideale;
  2. Godo solo al pensiero delle mortificazioni che subirò nel vano tentativo di riuscire in quest’impresa.

Oltre ai pensieri inconsci, ci sono una serie di considerazioni che ella farà ad alta voce; quelle che agli occhi di chiunque altro sarebbero enormi pecche caratteriali, abbastanza valide da non voler avere nulla a che fare con il MalatoScialato, per la CandyCandy sono invece “potenziali buone qualità” (come anticipava il Dottor Capemaster), che hanno bisogno di una piccola spintarella per fiorire in tutto il loro splendore… in questo comportamento è possibile notare una manifesta percezione alterata della realtà che, ogni volta che qualcuno farà notare alla CC i difetti del MS, la porterà a dire:

  • sono sicura che con un po di buona volontà, riuscirà a ricambiare lamore che nutro per lui con la stessa intensità… deve solo imparare a “lasciarsi andare”;
  • sì, a volte sembra molesto, ma tu non sai comè fatto veramente…
  • come ti permetti a dire che è un ignorante? Adesso ci mettiamo a fare i classisti?
  • Ma no, non è poi così geloso… è solo il suo modo di dimostrare quanto ci tiene a me…
  • è così tenero quando non riesce a fare le cose da solo e devo andare io ad aiutarlo;
  • Non è un sociopatico, siete voi che siete prevenuti… dovreste imparare ad aprirvi di più agli estranei.

Il MalatoScialato, nonostante sia un idiota, queste cose le percepisce e, se durante le prime settimane di frequentazione con la CandyCandy tende a trattenere i propri “lati ruvidi”, dopo un po capisce che qualunque suo comportamento discutibile servirà a legare sempre di più a lui la CandyCandy. E, a volte, arriva anche a parlare di se stesso in termini tragici, dicendo cose del tipo:

“Tu non dovresti starmi vicino… io distruggo tutto quello che tocco…”

Dal suo canto, lei godrà masochisticamente di questa situazione… e non perderà occasione di lamentarsene con chiunque, esordendo di solito con la frase: “Tu non sai cosa mi ha combinato stavolta…” (attenzione: questo aspetto della vicenda verrà approfondito nel terzo capitolo).

Esiste poi la figura di MalatoScialato più estrema che mi sia mai capitato di incontrare… come ho detto prima, di solito, ha un bellaspetto ma un carattere di merda… la cosa più incredibile è quando (caso documentato, posso fornire prove fotografiche) lui ha laspetto di Quasimodo, il gobbo di Notredame (ovviamente si tratta di una metafora… mi perdonino i portatori di handycap) ed il carattere di Hannibal Lecter… e lei riesce comunque ad avere il fegato di dire che è una persona splendida dentro e fuori.

Ma una vera CandyCandy non sarebbe tale se non avesse un controaltare al MalatoScialato, con cui confrontarsi e a cui paragonarlo… questi prende il nome di BuonGesù e di lui parlerò nel prossimo capitolo.

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24 commenti - Categories: costumi

La CandyCandy, il MalatoScialato ed il BuonGesù (1)

10 Maggio 2006 - Author: velenero
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L’altra sera, parlando con una mia cara amica che lurka questo blog, stavo illustrando le considerazioni che mi hanno portato a scrivere il Dubbio 16; lei (affetta dalla sindrome di cui parlerò, ma in via di guarigione) mi ha spronato a mettere per iscritto, in maniera organica e strutturata, la fenomenologia di questa patologia.

Scrivo questo post con qualche incertezza… il rischio è quello di atteggiarmi come i pazzi che ci sono ad Hyde Park a Londra… quelli che si mettono in un angolo e cominciano a pontificare sulla qualunque… se dovessi esagerare, fatemelo notare e io smetterò… dopo tutto, si tratta solo di un esperimento… 🙂

Molte donne sono (o sono state) affette dalla “sindrome della crocerossina”… non sto a descrivere questo comportamento femminile, perché è di dominio pubblico… e non penso che sia una cosa di cui vergognarsi, per due motivi semplicissimi:

  1. dalla “sindrome della crocerossina” si guarisce (di solito scontrandosi diverse volte con la durezza e l’ingiustizia del mondo);
  2. chi ne è affetta ha fatto del gran bene a diversi maschi imbranati (soprattutto in campo sessuale).

Esiste però un’acutizzazione di questa patologia che porta un’onesta crocerossina a convincersi di essere Candy Candy; quando ciò accade, la trasformazione è evidente, nonostante l’assenza di mutazioni fisiognomiche tipo “codini biondi” o “lentiggini”.

Solitamente, ad essere affetta dalla sindrome è una giovane donna di cultura medio-alta, dotata di forte senso pratico che le ha permesso di farsi strada nella vita, nonché di “bell’aspetto” (concetto in cui vanno raccolte tutte le definizioni intermedie che stanno tra “carina” e “fica-con-il-corpo-da-pornodiva”).

Ora, oggettivamente, una ragazza dotata di tali caratteristiche fisiche ed intellettive sarebbe nell’invidiabile posizione di poter “scegliere” a chi affezionarsi e con chi accoppiarsi, sottoponendo i candidati a rigide selezioni della specie, in cui si vanno a valutare: aspetto fisico, posizione sociale, quoziente intellettivo, livello d’istruzione, livello di manualità nelle piccole riparazioni domestiche, orientamento politico, dotazione sessuale ed esperienza pratica, rapportabilità e gradimento del soggetto in esame con i propri amici e parenti.

Ma chi è affetta dalla “sindrome di CandyCandy” non è interessata a queste cose, lei NON cerca “l’uomo ideale”… nonostante le mortificazioni a cui andrà incontro, lei riuscirà, attraverso la correzione di storture varie ed eventuali, a plasmarselo da sola l’uomo ideale… usando come “materia prima” quello che chiameremo il MalatoScialato.

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COERCIZIONE

8 Maggio 2006 - Author: velenero

Visto che ci stiamo lamentando tutti dellaggiornamento dellinterfaccia, Splinder ha deciso che per oggi nessuno può commentare nessuno…

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