Menu

Autista

Vendi la tua anima ad Aladar FFM:

MEEZ

Meez 3D avatar avatars games

Categorie

Archivio

Contatori

© 2012 BlogName - All rights reserved.

Firstyme WordPress Theme.
Designed by Charlie Asemota.

Quello che le acque non dicono…

30 Agosto 2007 - Author: velenero

Quando, al supermercato, mi capita di vedere cose del genere, mi si crea davanti un intero universo narrativo.

acqua

Mi chiedo come potrebbe comportarsi mai “un’acqua complessata”… e allora comincio a ragionare per ipotesi… ed assisto ad inquietanti siparietti mentali…

* * *

Acqua: Paco, non pensi che questi pantaloni bianchi mi facciano il culo grosso?

Paco: No…

Acqua: Ma io non sono grassa, vero?

Paco: No…

* * *

Acqua: Io sono contraria alla tetta grossa… perché finché hai 18 anni è bella soda… poi, già dopo i 25, appena togli il reggiseno, la forza di gravità ti punisce per tutta quell’esibizione gratuita di prosperità… molto meglio la tetta piccola… sì, sì… vero, Paco?

Paco: Non mi sembra di essermi mai lamentato delle dimensioni delle tue tette… con ‘sto discorso stai cercando di convincere me o te stessa?

Acqua (scoppiando in lacrime): Ecco, lo sapevo… certo che sei proprio stronzo…!

* * *

Acqua: Io non sono affatto un’egocentrica… non mi frega un cazzo di avere un blog, di MySpace e di tutte quelle altre menate virtuali… io sono per la concretezza…

Paco: Mi sembra un ottimo ragionamento…

Acqua: Però ho cercato il nome di M. P. (Nota di Paco: mi piacerebbe scriverlo per esteso, ma non posso) su Google… e quella zoccola ha centinaia di pagine che la citano… mentre il mio nome viene citato solo in qualche decina…

* * *

Acqua: Io non sopporto proprio il mio aspetto…

Paco: Ma scherzi? Per me sei una figa da paura…

Acqua: No, no… ti giuro che se faccio un figlio e mi rendo conto che mi somiglia, lo uccido…

* * *

Ovviamente sto parlando di acqua… o no? 🙂

Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate,
ma potrai trovarci ancora qui
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro “sì”

14 commenti - Categories: costumi, maschilismo, pleasant frapperies

Il delay di lei #2

6 Giugno 2007 - Author: velenero

Delay

Leggi la prima parte.

Dopo aver illustrato il “delay di lei” nella sua forma innocua, passiamo ad analizzarne la forma apocalittica.

Stavolta lei vive nella tua stessa città; nonostante ognuno dei due continui a mantenere una casa propria, si potrebbe parlare di quasi convivenza.

Ricevete un invito a cena da parte di amici e/o colleghi di lei; tu sai (perché lei te l’ha lasciato intendere) che ci tiene parecchio a questa serata ed ha un’alta considerazione dei convitati, quindi ti metti d’impegno per essere presentabile, cordiale e discreto.

La cena scorre fluida come un vino liquoroso; il cibo è buono ed i commensali impegnativi, ma tutto sommato gradevoli; le conversazioni leggere si alternano a quelle più difficoltose: si parla di letteratura cheap, di massimi sistemi, del nuovo cinema messicano, del bene e del male, di quel dj italiano che spopola in tutta Europa e che in patria non si fila nessuno… duttile come un metallo nobile, tu riesci, con pertinenza, a dire la tua in ogni contesto, evitando però di monopolizzare la serata tenendo banco come un cabarettista.

La cena finisce; siete in macchina, state tornando a casa… hai una strana sensazione… lei sembra vagamente incupita… forse ha bevuto troppo… decidi di tastare il terreno con una domanda stronza…

“Ma quanto era buona la torta di Marisa…?”

Lei risponde con un mugugno. (altro…)

11 commenti - Categories: civitas, costumi, maschilismo

Il delay di lei #1

4 Giugno 2007 - Author: velenero

DelayAvvertenza: post ad alto tasso di maschilismo e misoginia.

Da sempre, negli adagi popolari, si sprecano le similitudini tra la donna ed uno strumento musicale che, di volta in volta, cambia… producendo in alcuni casi anche effetti esilaranti…

La donna è come una chitarra: bisogna saper toccare le corde giuste.

La donna è come una tromba: se le soffi dentro, lei suona.

La donna è come un pianoforte: per farle emettere un suono devi colpirla sui denti.

…e altre stronzate simili.

Quello che invece ho notato io è che in un rapporto di coppia (lungo o breve che sia) ad un certo punto emerge un atteggiamento femminile che ricorda un effetto sonoro solitamente applicato alla chitarra elettrica: il delay.

“Il delay, echo/delay o delay/echo (dall’inglese per “ritardo” e “eco”) è un effetto usato per modificare il suono di strumenti musicali elettrici o amplificati. Viene anche talvolta chiamato, più impropriamente, eco.
La funzione generale del delay consiste nel registrare il suono in ingresso e riprodurlo con un determinato ritardo temporale. Solitamente il suono ritardato viene aggiunto al segnale originale, anziché sostituirlo; in tal caso l’effetto complessivo è simile a quello dell’eco. Il concetto è anche analogo a quello del riverbero: la differenza principale fra questi due tipi di effetti sonori riguarda la scala dei tempi resi disponibili al musicista. Il riverbero, infatti, riproduce il suono originale con un ritardo minimo, sicuramente inferiore al secondo, mentre un delay può produrre il suono ritardato anche a distanza di decine di secondi.” Fonte: Wikipedia, i grassetti però sono miei.

Esistono almeno due forme di delay femminile, che per comodità chiameremo il “delay di lei”, quello innocuo (o “a breve termine”) e quello apocalittico (o “a lungo termine”).

Facciamo un esempio di delay innocuo: (altro…)

11 commenti - Categories: civitas, costumi, maschilismo

Pasquinate

8 Marzo 2007 - Author: velenero

KAnni fa, quando i graffiti si chiamavano murales ed il writer era solo uno scrittore inglese, nella città in cui vivevo, cominciarono ad apparire misteriose scritte sui muri fatte con lo spray… nessuna firma, nessuna rivendicazione, solo l’urgenza di comunicare dei concetti ai propri concittadini, urlandoli usando come megafono le pareti della giungla di cemento.

Per esempio, in una calda giornata di maggio comparve questa scritta:

L’ESTATE SI AVVICINA… LAVATEVI LE ASCELLE.

(altro…)

12 commenti - Categories: eventi, maschilismo, pleasant frapperies

Fenomenologia della bionda

23 Gennaio 2007 - Author: velenero

blondInterno notte, Covo Club, Bologna.

Paco: Stasera c’è una concentrazione notevole di patatine… sto gradendo molto…

Frippy: Si vede dalla quantità di bava che hai prodotto nella mezz’ora passata a fissare quella biondina…

Paco: Biondina? Quale biondina?

Frippy: Quella lì, in fondo alla sala…

Paco: Ma quella è tinta! Sbavo solo per le bionde vere io! …e neanche per tutte…!

Frippy: Sì, come no…

Paco: Non ti ho mai enunciato la mia teoria sulla fenomenologia della bionda?

Frippy: No… perché non ci scrivi un post?

* * *

Detto, fatto.

E’ una stronzata dire che gli uomini preferiscano le bionde, almeno per quel che mi riguarda.

Anche perché esistono almeno due tipi di bionda naturale:

  • la bionda coniglio;
  • la bionda tigre.

La bionda coniglio è quel tipo di ragazza che ha il “musetto” un po’ così, gli incisivi un po’ così… è un fenotipo diffusissimo negli Stati Uniti… è, per intenderci, lo stereotipo della reginetta del liceo, della cheerleader o della pornostar con le tettone di silicone… e, di solito, è la comprovazione scientifica della credenza popolare (in verità più angloamericana che italiana) secondo cui la bionda sia scema. Mi limito a fare un unico lampante esempio di questa inutile categoria femminile: Jennie Garth, la famigerata Kelly di Beverly Hills 90710 (o qualunque altro fosse il numero civico).

La bionda tigre, come suggerisce il nome, ha dei lineamenti felini… è una donna colta, affascinante, pericolosa… e mi fa tremendamente sangue. Questo fenotipo è invece diffuso in Scandinavia, nelle repubbliche baltiche e nei paesi dell’est europeo in genere… ma, non si cada nell’errore di pensare “Ah! A Paco gli piace la russa!” (o la nordica o la slava).

No, purtroppo non è facile trovare una bionda tigre…

Potrei fare degli esempi anche di questa seconda categoria, ma sarebbe simpatico se li faceste voi nei commenti (sono graditi anche esempi dell’altra categoria)…

Postilla: e le bionde tinte? Le buttiamo via?

No!

Una donna a diritto a tingersi i capelli di biondo solo se possiede una o più delle seguenti caratteristiche:

– pelle bianchissima;

– occhi verdi, azzurri o grigi;

– corpo da pornodiva (possibilmente) non siliconata.

Per tutte le altre: restate brune, siete sicuramente più gnocche con il vostro colore naturale.

Postilla 2: se poi ci fosse una commentatrice appartenente alla categoria della bionda tigre o è una bionda tinta che possiede tutti e tre i requisiti prima elencati, può gentilmente darmene prova spedendomi una foto via email… 😀

16 commenti - Categories: costumi, feticci, maschilismo