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Murakami Ryu

24 Agosto 2006 - Author: velenero
murakamiNel 1992, ancora minorenne, riuscii ad imbucarmi al cinema per vedere Tokyo Decadence, pubblicizzato come il nuovo pruriginosissimo capolavoro erotico proveniente dal Sol Levante.

I motivi per cui volevo vedere quel film erano svariati:

1) avevo già un forte interesse per la cultura e la società giapponese;

2) Mi incuriosiva capire perché un compositore ricco e famoso come Sakamoto Ryuichi avesse accettato di lavorare in quello che molto probabilmente sarebbe stato solo un filmetto erotico da 4 soldi;

3) a quel tempo i miei ormoni avevano una grossa influenza sulle mie scelte cinematografiche.

Andai a vederlo insieme al mio amico AdF (che probabilmente neanche ricorda più questo film) ed entrambi restammo delusi: le presunte scene erotiche erano "gelide", non cera nulla di eccitante nella tristissima storia di una prostituta sado-maso di 22 anni, che nel suo tempo libero faceva volontariato con i bambini sordomuti, ancora innamorata di un uomo che non voleva più saperne di lei.

Eppure… qualcosa non tornava.

Anni dopo scoprii che nella versione italiana era stata tagliata una mezzora buona di film… le scene più "hardite"? No! Quelle di approfondimento psicologico…!

Scoprii anche che il regista del film, Murakami Ryu (da non confondersi con Murakami Haruki, quello di Tokyo Blues), era un quotatissimo scrittore, che aveva diretto altri film ispirati ai suoi romanzi e che un suo racconto era alla base di Audition, il film che ha ingigantito la popolarità di Miike Takashi presso il popolo dei festival e degli appassionati del cinema weird.

Del frattempo era cominciata "lera del mulo" e tutte le cose più strane e leggendarie diventavano improvvisamente reperibili; riuscii a procurarmi una copia della versione integrale del film (il cui vero titolo è Topaz, proprio come un film di Hitchcock), in lingua originale e con i sottotitoli in inglese… un capolavoro!

Sempre grazie al mulo, riuscii a procurarmi traduzioni inglesi dei suoi libri: quelluomo aveva una scrittura geniale, asciuttissima, vivida, veloce, evocativa; colpiva il lettore allo stomaco senza troppe cortesie, alternando episodi atroci a riflessioni di disarmante lucidità sulla società giapponese e sulla natura umana.

Nel 1994 Rizzoli aveva già pubblicato Blu Quasi trasparente (passato quasi inosservato e ora fuori catalogo) e finalmente, nel 2004, senza un vero motivo, Mondadori ha dato alle stampe la traduzione italiana di Topaz, intitolandola ovviamente Tokyo Decadence. Di questanno, sempre per Mondadori, è invece la pubblicazione  di In The Miso Soup (rititolato con geniale intuito come Tokyo Soup): altro splendido romanzo che si legge tutto dun fiato.

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Comunicazione di servizio

21 Luglio 2006 - Author: velenero

remIeri sera ho sentito Keletto, il quale si è detto divertito dalla curiosità che la storia della genesi del suo Fase R.E.M. ha suscitato in questo blog.

Mi ha dato il permesso di divulgarlo… adesso sto studiando un modo per farlo e, entro domenica, il video sarà online.

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La grandezza dei New Order (3)

5 Luglio 2006 - Author: velenero

Quandero ragazzino, leggendo il testo di Blue Monday, avevo pensato che si trattasse di una canzone di "amore ferito"…
Quantero ingenuo…
Così come in Love Vigilantes, si parlava di Falkland… e quando lho scoperto, è stata unilluminazione… un testo così potente, è diventato ancora più potente… devastante, forse.

Blue Monday
How does it feel to treat me like you do?
When youve laid your hands upon me
And told me who you are
I thought I was mistaken
I thought I heard your words
Tell me, how do I feel
Tell me now, How do I feel

Those who came before me
Lived through their vocations
From the past until completion
Theyll turn away no more
And I still find it so hard
To say what I need to say
But Im quite sure that youll tell me
Just how I should feel today

I see a ship in the harbor
I can and shall obey
But if it wasnt for your misfortune
Id be a heavenly person today
And I thought I was mistaken
And I thought I heard you speak
Tell me how do I feel
Tell me now, how should I feel

Now I stand here waiting…
I thought I told you to leave me
While I walked down to the beach
Tell me how does it feel
When your heart grows cold

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La grandezza dei New Order (2)

19 Giugno 2006 - Author: velenero

Va bene, lo ammetto… sono un monomaniaco ossessivo compulsivo…
Ultimamente sto vivendo questa riscoperta dei New Order e lunico modo che conosco per riuscire a superarne lossessione è parlarne fino alla nausea.
Oggi analizziamo Love Vigilantes, che parla di un soldato inglese dato per morto e che invece torna dalle Falkland per riabbracciare la propria famiglia.

I NO non hanno mai nascosto le proprie idee conservatrici, non si sono neanche fatti scrupoli a criticare le posizioni più discutibili dellallora Primo Ministro Margaret Thatcher… e in questa canzone, in cui si parla di valori a me estranei (Dio, Patria, Famiglia), il rischio di essere retorici era fortissimo… invece i NO riescono a trattare largomento con emozionante umanità…

LOVE VIGILANTES

Oh Ive just come
From the land of the sun
From a war that must be won
In the name of truth
With our soldiers so brave
your freedom we will save
With our rifles and grenades
And some help from God
I want to see my family
My wife and child waiting for me
Ive got to go home
Ive been so alone, you see

You just cant believe
The joy I did receive
When I finally got my leave
And I was going home
Oh I flew through the sky
my convictions could not lie
For my country I would die
And I will see it soon
I want to see my family
My wife and child waiting for me
Ive got to go home
Ive been so alone, you see

When I walked through the door
My wife she lay upon the floor
And with tears her eyes were sore
I did not know why
Then I looked into her hand
And I saw the telegram
That said that I was a brave, brave man
But that I was dead
I want to see my family
My wife and child waiting for me
Ive got to go home
Ive been so alone, you see

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Rita Hayworth

9 Giugno 2006 - Author: velenero
La scena di Gilda che si toglie il guanto segna linizio di una nuova epoca in cui gli uomini devono riconsiderare lidea che avevano avuto delle donne fino a quel momento.
Dedicato alla più bella e brava attrice della Hollywood classica (senza se e senza ma).

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Doh!

7 Marzo 2006 - Author: velenero

Per celebrare la 17a stagione, i Simpson hanno una sigla live, uguale uguale alla sigla animata…

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La rinascita del pop italiano

15 Febbraio 2006 - Author: velenero

immanuelLa musica è stanca: non ce la fa più, cantava Battiato a metà degli anni 80.

Mai verso fu più profetico… in ventanni cosè successo alla musica italiana? I duetti lagnosi di Ramazzotti, il discutibile uso della metrica di Max Pezzali, gli urlettini di Laura Pausini (con Grammy compreso nel prezzo), lo spaghetti funk degli Articolo 31. Desolante, vero?

Ma pare che finalmente qualcosa si stia muovendo! Grazie ad un misterioso banner visto da Diderot, ho scoperto lesistenza di Immanuel e sono rimasto affascinato dalla sua discografia: larditezza dei testi, la versatilità delle linee melodiche, lincondizionata voglia di sperimentare rifacendosi al passato con piglio post-post-moderno.

Cè un brano in particolare che non riuscirei ad escludere dal carnet delle canzoni da portarmi sullisola deserta: Bukkake.

Cavalcando la moda del nuovo interesse verso la cultura orientale, Immanuel affronta il tema del disagio esistenziale, il cui unico rimedio è questantica pratica giapponese. La grandezza di Immanuel emerge nelle sue scelte compositive: pur affrontando temi scottanti ed impegnati, non rinuncia a proporci una melodia accattivante e ballabile, che ti entra subito in testa e continua a suonare allinfinito. Non mi meraviglierei se Bukkake diventasse il tormentone dellestate 2006… e non nascondo che ne sarei contento, essendo assuefatto ai successi di plastica che ci propinano ogni anno; questa è musica fatta per durare!

Il pop italiano è grande ed Immanuel è il suo profeta!

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