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eBooks, eCommerce ed Amici…

17 aprile 2013 - Author: velenero

“Compri ancora libri di carta…? In italiano, per giunta!” questa è la scandalizzata reazione dei miei colleghi italiani alla proposta di ordinare dei libri da IBS dividendo i costi di spedizione all’estero. (Tipo 7 euro + il 10% sul prezzo di copertina)
Ora, io non sono un nostalgico dei libri di carta, di quelli che sputano su Kindle e affini, delirando sull’odore della carta e il rumore frusciante delle pagine che girano…
Da quando ho un Kindle, ho brillantemente risolto il problema della sistemazione di tonnellate libri, di quelli che “intanto lo prendo, poi lo leggo con calma tra qualche mese…”; ora sta tutto in un hard disk o nel cloud di Amazon.

Questo discorso funziona a meraviglia fintanto che si tratta di libri di narrativa, specie se scritti in inglese: nessun problema a trovarli in formato ebook.

Il problema si pone quando il libro è un saggio, uno di quegli splendidi saggi sul cinema italiano (e non) che nessuno convertirà mai in ebook.

Stamattina mi è arrivato questo pacco dall’Italia, la cosa buffa è che sembrava un pacco di Amazon, se non fosse che c’era il logo di IBS: servizio rapido e preciso… quanto ha fatto bene all’e-commerce lo sbarco di Amazon in Italia?

Ho comprato 3 libri, passiamoli in rassegna:

  • Anime University – L’improbabile scienza dei cartoni animati giapponesi di Rikao Yanagita (2007) – Kappa Edizioni: non so molto di questo libro, ne avevo sentito parlare, ma non mi attirava più di tanto, poi non so cosa sia successo e ho deciso di prenderlo. La premessa è intrigante: prendere situazioni fortemente iconiche dei cartoni animati giapponesi dell’epoca d’oro (ovvero Mazinga, Lupin, Heidi… non le merde moderne) ed analizzarle da un punto di vista strettamente scientifico per saggiarne la plausibilità. Per esempio, le tre macchine Getter che si univano in volo a velocità vertiginose… Regia? Possiamo far partire il filmato?

    The video cannot be shown at the moment. Please try again later.


    Ecco, l’autore ci spiega che nella realtà, piegata alle dure e noiose leggi della fisica, le tre macchine Getter si sarebbero accartocciate l’una contro l’altra, come dei Pandini che non hanno ben chiaro chi ha la precedenza ad un incrocio, il tutto supportato da grafici ed illustrazioni.
    Ma attenzione, Yanagita non ha nessuna intenzione di uccidere il fanciullino interiore del lettore; certo, ci dice che il 95% di quello che vedevamo nei cartoni erano cazzate, ma non lo fa col piglio da professorino che non vuol farsi coinvolgere dalla sospensione dell’incredulità, ci mette, invece, molta complicità ed ironia, soprattutto nelle illustrazioni. Altri argomenti trattati: i pugni a razzo di Mazinga, l’altalena di Heidi, gli interni del Galaxy Express 999 e tanti altri.
  • Lucio Fulci – Poetry and cruelty in the movies di Antonio Bruschini e Antonio Tentori (2012) – Profondo Rosso: ci si sente un po’ stupidi a leggere in inglese un libro scritto da due italiani; ma la versione italiana non si trova, quindi ci si accontenta di quello che passa il convento… Come suggerisce il titolo, si tratta di una monografia su Lucio Fulci e, siccome quella scritta da Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore non la ristampano, allora ho “ripiegato” su questa, scritta da due persone per cui provo grande stima ed affetto…
  • Nudi e crudeli – I Mondo Movies italiani di Antonio Bruschini e Antonio Tentori (2012) – Bloodbuster: si tratta della ristampa (aggiornata ed ampliata) di un libro pubblicato nel 2000. Quest’edizione è dedicata alla memoria di Antonio Bruschini, scomparso nel 2011. Bruschini e Tentori li conobbi a Bologna, proprio durante la presentazione di questo libro, organizzata dall’associazione culturale di cui facevo parte. L’anno dopo li contattai, chiedendo il loro aiuto per il reperimento di materiali rari che mi servivano per la tesi di laurea. Ora, non so come si comporterebbero altri, ma se mi telefonasse qualcuno conosciuto l’anno prima, che ricordo vagamente e che mi chiede di prestargli della roba, io gli chiuderei il telefono in faccia ridendo sguaiatamente… i due Antonio invece si misero a mia disposizione, prestandomi VHS, dandomi consigli e numeri di telefono. Ci fu addirittura un periodo in cui andavo ogni settimana a Firenze da Bruschini, per aggiornarlo sui miei progressi e per prendere nuovo materiale. Questo Nudi e crudeli non lo comprai all’epoca, perché le disponibilità economiche di uno studente sono quelle che sono (coi soldi mi pagavo la connessione a internet… e la droga, ovviamente) e quando, finalmente, ho raggiunto l’indipendenza economica, il libro era ormai fuori catalogo ed introvabile. Non sono mai stato un appassionato dei mondo movies, ma sembra che l’approccio usato in questo saggio sia molto interessante: non si giudicano in film in sé, ma in relazione alla società italiana del periodo, un po’ come i due autori avevano già fatto nel loro primo libro, quel Profonde tenebre (ormai introvabile) che ho letto e riletto da adolescente, fino a poterne citare passi a memoria.

Nessun commento - Categories: scaffali

Ti pago con PayPal

18 febbraio 2013 - Author: velenero

Sinceramente non capisco i venditori di eBay che si meravigliano perché vinco un’asta e pago subito.
Cioè, ero davanti al pc per rilanciare e, alla fine, il mio dito è stato più veloce di quello degli altri.
Ho vinto l’asta… e quindi che faccio?
Aspetto una settimana così magari il venditore ci ripensa sul prezzo e mi fa uno sconto?

Nessun commento - Categories: costumi

Il polmone di Francoforte

23 febbraio 2012 - Author: velenero

Qua in Germania, c’è l’abitudine di avere un bosco dentro la città. Oltre ai vari parchi, parchetti e giardinetti, c’è un vero e proprio bosco e io ho il culo di averlo vicino casa. In genere, la domenica, quando non fa freddo, prendo la bici ed esploro.

È una cosa che avre voluto fare da bambino, ma a Crotone boschi non ce ne sono…
… e anche se ci fossero stati mia mamma mi avrebbe preso a legnate.

1 commento - Categories: lo sapevate che...

Io ho donato 30 dollari

9 febbraio 2012 - Author: velenero

Stamattina un mio collega francese mi ha avvertito che su Kickstarter è aperta una racconta fondi per la realizzazione di un’avventura “punta e clicca” ad opera di un certo Tim Schafer (Day of the Tentacle, Full Throttle, Grim Fandango) e un tale Ron Gilbert (Maniac Mansion, Zak McKracken and the Alien Mindbenders, Indiana Jones and the Last Crusade: The Graphic Adventure, The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge).

Se appartenete alla categoria di appassionati di videogiochi che passano le loro giornate a rimpiangere le vecchie avventure grafiche e a borbottare che non esistono più i giochi di una volta, allora questo è il vostro momento…

Per fare una donazione cliccate qui.

Nessun commento - Categories: eventi, gadgets, scaffali

La religione è come la minchia

30 settembre 2011 - Author: velenero

È bello averne una.

È bello esserne orgogliosi.

Ma è meno bello tirarla fuori in pubblico e sventolarla in giro.

Ma SOPRATTUTTO non è bello provare a ficcarla in gola ai miei figli.

(Localizzazione di un’immagine postata su Facebook)

Nessun commento - Categories: grandi riflessioni

Io sto con Stracquadanio (ma solo per stavolta)

17 giugno 2011 - Author: velenero

Repubblica sta sguazzando nell’onda lunga creata dalle debordanti reazioni di Brunetta e Stracquadanio (il loro nervosismo fa capire che aria tira a Palazzo…).

E stamattina pubblicano un video in cui Stracquadiano dà del “pancione” a Mario Adinolfi.

L’uscita è sicuramente infelice, ma stavolta (e solo stavolta) io sto con Stracquadaio…

Perché?

Perché Adinolfi è l’Italia peggiore…

Un uomo che non si sa bene che lavoro faccia (blogger? giornalista? blogger-giornalista? giornalista-blogger?).

Uno che si vanta di pesare 160 chili, come se fosse una cosa bella abusare del proprio cuore in quel modo…

E soprattutto, uno che va in giro con un iPad spento in mano…

… e si sente fighissimo!

Cosa cazzo vai fare in tv con l’ipad in mano, genio?

3 commenti - Categories: civitas, costumi

Le dimensioni contano?

6 giugno 2011 - Author: velenero

Oggi quelli della mela presentano iCloud, la loro piattaforma di cloud computing.

Secondo le indiscrezioni sarà esattamente come Dropbox e Amazon Cloud Drive, ovvero: uno spazio minimo gratuito e,  se ne vuoi ancora, devi pagare.

Si tratterebbe di una non-notizia (“Apple inventa una cosa che esiste già!”), se non fosse che già vedo gli apple fags con la carta di credito in mano pronti a pagare a peso d’oro dello spazio sui server di Apple… perché, vuoi mettere? Lo spazio sui server Apple è più stabile e ha un design migliore di quello delle altre marche!

E poi, tra qualche settimana cominceranno a vandarsi di quanto ce l’hanno grosso…

“Io ce l’ho 25 gb! E tu…?”

Porelli… ma sempre meglio sopperire alle scarse dimensioni dei loro peni in questo modo, piuttosto che comprando un SUV…

1 commento - Categories: civitas, costumi