Come avevo promesso, ecco la recensione di questo fragoroso mediometraggio autoprodotto.
Si tratta di una dichiarazione damore da parte di una persona che il cinema lha amato, lha studiato, lha fatto e ci ha anche lavorato (in più di un senso).
Intriso di un originale senso dellumorismo in bilico tra lammiccamento cinefilo e lassurdo, il film cerca di ricostruire la vita e raccontare le opere di questo oscuro personaggio (come appunto suggerisce il titolo); il Boriani, che conduce in prima persona linchiesta, simbatte in personaggi surreali, i quali fanno progressivamente emergere un ritratto di Sanalamucca… il punto di forza della pellicola è costituito sicuramente dagli estratti dei film a cui Sanalamucca aveva preso parte in veste di attore e/o regista. Il film scorre molto bene, alternando momenti decisamente esilaranti con situazioni fruibili solo dai cinefili. Loperato di Boriani è particolarmente apprezzabile perché ha coinvolto nel progetto diversi giovani suoi concittadini, contribuendo così ad instillargli quella particolare passione che spinge a non accontentarsi di guardare i film, ma a decidere di girarli in prima persona.
Auguro a questa pellicola ogni bene e spero che venga selezionata per il BiograFilm Festival che si terrà a breve a Bologna.