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Storia d’Italia prossima ventura.

12 Marzo 2010 - Author: velenero

Tra un po’, l’Italia finisce come la Grecia; a quel punto voglio vedere che succede quando gli italiani non avranno più la tredicesima e la quattordicesima…

A quel punto, partiranno con la forca e si raduneranno davanti a Palazzo Chigi.

Il Presidente si affaccerà alla finestra e dirà che è colpa della sinistra, che dipende tutto dalle scelte infelici del governo Prodi.

Quindi la folla lincerà i cattocomunisti.

…e una volta eliminati i cattocomunisti?

A quel punto il Presidente dirà che le scelte dei cattocomunisti erano state obbligate da 50 anni di malgoverno democristiano, e allora vai di forca contro Casini!

… e dopo?

E dopo il Presidente dirà che i 50 anni di DC erano comunque frutto del ventennio fascista e quindi vai di forca contro Fini!

A quel punto la folla chiederà: “Presidente…? E lei…?”

E lui dirà:

“No, no… non ho visto niente io! Io son qua solo perché mi piace il CAZZO!”

1 commento - Categories: storielline zen

Come capire se è l’uomo giusto…

6 Novembre 2009 - Author: velenero

Che due palle quando devi mandare i feedback ad Amazon… servissero a qualcosa…!

Era da un po’ che meditavo di comprare Vita di Pi di Yann Martel, ma l’edizione italiana costa un botto (in più, stando a Francoforte, mi sarebbe costata anche due botti); così, una volta realizzato che sono abbastanza fluent in inglese, mi convinco di poter fare l’azzardo di comprarlo in lingua originale.

Lo trovo usato su Amazon per 1 centesimo.

O meglio, 1 centesimo = il costo del libro, più 3 euro = il costo della spedizione. Ad ogni modo si tratta di una cifra ridicola.

Dopo una settimana il pacco arriva e dentro c’è un altro libro.

Scrivo al venditore: non mi caca.

Gli riscrivo e dico che se non mi risponde, sarò costretto a dargli un feedback negativo: non mi caca.

Allora avvio la pratica di feedback negativo e Amazon mi avverte che sto per fare una cosa grave nei confronti del venditore e che quindi devo essere sicuro di quello che sto facendo… mi chiede, allora, di spiegare in dettaglio cos’è successo…

Com’è andata a finire?

Un cazzo. Non succede più nulla.

Nè il venditore nè Amazon mi hanno fatto sapere più una minchia.

Il venditore sta ancora lì, Amazon pure.

Ed io mi ritrovo ad avere in casa una copia di una merda immonda di libro dal titolo How to know if he’s the right man.

Che faccio, lo regalo a Piero Marrazzo?

4 commenti - Categories: costumi, storielline zen

Muschio bianco

5 Settembre 2007 - Author: velenero

muschio bianco“Ricordo perfettamente l’odore di tutte le ragazze che hanno contato qualcosa nella mia vita.” confessai.

Ero ad una serata etilica con il mio amico Ricky.

“Allora sei una persona buona… – disse lui – …uno di quelli che non si accontenta di giudicare il mondo in base a ciò che vede, ma si affida anche agli altri sensi…”

“Dici? – chiesi – Non so se sono una persona buona… so solo che quando mi capita di sentire certi odori, per me è un trauma… sensazioni che riaffiorano dalla memoria, stralci di conversazioni, luoghi in cui non vado da anni…”

“Uhm… posso immaginare…” commentò Ricky.

“Ma esiste davvero la memoria olfattiva o è solo una cagata new age?”

“Certo che esiste…! – disse lui sorridendo – C’è un’interazione strettissima tra la percezione degli odori ed il sistema limbico.”

“Il che…?” chiesi con stupore; non mi aspettavo una risposta del genere da lui.

“Il sistema limbico… – ripetè scandendo meglio le parole – è la parte del cervello in cui passano le emozioni…”

“Non ti facevo così ferrato in anatomia…!”

10 commenti - Categories: storielline zen

Dammi una limetta che mi taglio le vene

2 Luglio 2007 - Author: velenero

RettoreQuel sabato mattina, stranamente, fu lei ad alzarsi per fare il caffè e portarmelo a letto (non farò mai l’abitudine a queste cose).

Mentre sorseggiavo dalla mia splendida tazza nera leggendo un libro, lei cominciò a frugare tra le mie cose.

Ufficialmente era per “mettere un po’ d’ordine”, ché se fosse per noi uomini vivremmo in un porcile… ufficiosamente era alla ricerca di qualcosa… non sapeva nemmeno lei cosa… un dettaglio, un particolare… un aspetto della mia personalità che le tenevo nascosto… sì, perché ogni donna è convinta che il proprio uomo le tenga nascosto qualcosa… e questa convinzione di solito si manifesta in maniera soft con la domanda:

A cosa stai pensando?

Ad un certo punto, tirò fuori da un cassetto una limetta per unghie.

“E questa cos’è?” chiese.

“Secondo te?” dissi senza staccare gli occhi dal libro. (in realtà facevo solo finta di leggere, osservavo con attenzione ogni suo movimento)

“Una limetta di qualche tua ex, che conservi come feticcio!” rispose.

“Sì, come no… e se guardi in fondo al cassetto c’è pure una sua ciocca di capelli!”

Per un attimo ebbi il dubbio che non avesse capito che stavo facendo del sarcasmo, così aggiunsi: “E’ mia, scemotta!” (mai dare della scema ad una donna, meglio scemotta… sembra meno offensivo)

“Ma dai… – disse lei – … non pensavo fossi il tipo d’uomo che si fa il manicure…”

“Mia nonna sostiene che le mani sono il biglietto da visita di una persona, uomo o donna che sia…”

“Io non perderei mai tutto quel tempo a giocare con le limette, le forbicine, ecc. ecc.” disse scuotendo la testa.

“…ma tu cosa usi per il manicure?” chiesi con preoccupazione.

“I denti.”

“Ehm… se mai dovessi portarti a conoscere i miei parenti, ricordami di non presentarti mia nonna.”

(Grazie a lei per il titolo)

11 commenti - Categories: storielline zen

Dunkelspiel

15 Giugno 2007 - Author: velenero

Les_AmantsSi trattava di un incontro non preventivato ed anomalo… lui ormai non sperava più di rivederla, di sentire di nuovo la sua voce… eppure stava accadendo.

Una variazione concettualmente povera sul tema de L’invenzione di Morel: guardava verso di lui, ma non lo vedeva… parlava, ma non era a lui che si rivolgeva…

Le parole le uscivano dalla bocca con un filo di voce… gli fece tenerezza… sembrava un’altra persona, così lontana dalla spietata arroganza con cui l’aveva martoriato, negandogli poi il colpo di grazia.

Nonostante tutto, la trovava ancora bellissima… e questa era solo una delle tante cose che non avrebbe voluto ammettere neanche a se stesso, perché certi dettagli vanno nascosti in fondo ai cassetti, sotto strati di biancheria che profuma di marsiglia, lontani da occhi che ci metterebbero davvero poco a trarre conclusioni imbarazzanti.

Mentre lui ascoltava ciò che stava dicendo, ebbe la sensazione di non esistere in quanto forma di vita senziente, ma di essere solo un tassello (neanche tanto importante) dell’universo poetico di lei: l’aveva già creato ancor prima di conoscerlo… e sapeva già come sarebbe andata a finire. Era tutto fissato, tutto descritto nei minimi dettagli.

Oppure, ma a questo lui pensò solo molto più tardi, l’inettitudine con cui, evidentemente, lei gestiva la sua vita sentimentale, faceva sì che le sue storie si somigliassero tutte.

Questo fu solo il preludio ad un “vero” incontro, che avvenne un paio di settimane dopo, per strada, esattamente ad un anno di distanza dalla data in cui si erano conosciuti (è buffo come, alle volte, la casualità renda ciclici, quasi letterari, gli avvenimenti).

Lei gli sorrise e tirò dritto, senza dire una parola.

E lui, che ci mise almeno un quarto d’ora a farsi passare il tremito alle gambe, ebbe la conferma che bisogna sempre diffidare di una donna che “conosce poco” Battiato.

<< e quannu t'ancontru 'nda strata mi veni 'na scossa 'ndo cori ccu tuttu ca fora si mori na mori stranizza d'amuri ... l'amuri.>>

Stranizza d’amuri – Franco Battiato

4 commenti - Categories: storielline zen

Lo zen e l’arte del poker

11 Gennaio 2007 - Author: velenero

pokerLa verità di fondo a cui arrivai in uno dei miei proverbiali momenti di lucidità, è che il poker è un gioco per masochisti…

Sì, perché chi altri potrebbe godere nell’autoinfliggersi attimi tesissimi di ansia?

Prendere decisioni, stabilire tattiche, tenere da parte piani di riserva… il tutto in un tempo ristretto, sforzandosi di mantenere una falsissima impassibilità…

Ero persino arrivato a stabilire cos’è che mi piace così tanto del poker…

(altro…)

17 commenti - Categories: storielline zen

Pace?

18 Dicembre 2006 - Author: velenero

deliriumLa mia collaborazione con un’associazione di volontari che si occupa di bambini con disturbi della personalità era cominciata per caso. Un amico mi aveva chiesto di fare il montaggio di certi filmati al posto suo, perché oberato d’impegni, ed io avevo accettato senza sapere di preciso a cosa avrei lavorato.

Alcuni di quei filmati mi avevano scosso; finché non le vedi, certe cose non riesci ad immaginarle.

Quelli dell’associazione rimasero molto soddisfatti del montato, insistettero per pagarmi anche se non volevo… e io, con quei soldi, feci una donazione all’associazione.

Da allora mi chiamarono diverse volte e mi trovai anche a lavorare direttamente coi bambini: filmare le attività di gruppo per mostrare in congressi internazionali gli sviluppi delle varie terapie. In mia presenza i bambini sembravano normali (che brutta parola “normale”!), alcuni vivaci, altri più riservati. Non mi è mai capitato di assistere di persona ad attacchi convulsivi o cose del genere, li ho solo visti in video… e comunicano un disarmante senso di impotenza.

I bambini si affezionarono progressivamente a me, in particolare Matteo e Valeria… entrambi avevano una brutta storia alle spalle… ma il loro progressi facevano ben sperare. Sicuramente Valeria era il caso più complesso di tutto il gruppo, uno dei medici mi aveva detto che le sue crisi erano violentissime ed avevano effetti devastanti… una volta avevo sentito le due addette alle pulizie riferirsi a lei chiamandola “l’indemoniata”… pensai che, tutto sommato, è una fortuna vivere nel XXI secolo.

Mancando pochi giorni a Natale, pensai che sarebbe stato carino andare a salutare, visto che avrei passato un po’ di tempo fuori città. Un saluto ai medici, agli infermieri, ai volontari e, infine, ai bambini.

Matteo mi chiese se stavo partendo per sempre o se sarei tornato, lo rassicurai dicendogli che mi avrebbe rivisto tra un paio di settimane; poi passai a salutare Valeria.

La trovai deperita rispetto all’ultima volta che l’avevo vista… doveva aver avuto uno dei suoi attacchi di recente.

“Ciao, Valeria. Sono passato a salutarti…”

Lei mi guardò. “Sei arrabbiato?” chiese.

“No… – risposi pensando che si riferisse a lei – perché dovrei essere arrabbiato…?”

“Tu sei arrabbiato… – disse sorridendo – …con tanta gente… si vede…”

Pensai che era la conferma che i bambini problematici hanno una sensibilità molto più sviluppata del normale e certe cose le percepiscono in maniera inconscia… tanto valeva smettere di negare.

“Sì, Valeria… sono un po’ arrabbiato con delle persone… ma non con te…”

“Lo so… – disse accompagnandosi con un gesto affermativo della testa – …ma non devi essere arrabbiato, ti fa male…”

Le feci un sorriso. “Sì, vero… ma poi la rabbia mi passa…”

“Non è vero… – disse ridendo – quando sei venuto qui a fare i film eri già arrabbiato… e non ti è passata…”

Non male per una nanetta di nove anni…! Non sapevo che dire… le feci un sorriso e lei mi fece una domanda da un milione di dollari.
“Perché non fai la pace…?”

“Perché certe volte non è così semplice fare la pace…”

Mi stavo fregando con le mie stesse mani… avevo appena innescato il circolo vizioso dei “perché”… che è già micidiale quando è fatto da un bambino “normale”… figurarsi se a farlo è una bambina con disturbi della personalità.

“Sì che è facile…! Tu vai da chi ti ha fatto arrabbiare e gli dici Pace? E poi stai bene…”

Pace? Quattro lettere e un punto interrogativo.
“Sai che hai ragione?” dissi. E non era per assecondarla… Valeria aveva davvero ragione.

Tornato a casa, accesi il computer e scrissi una mail.

Ciao XXXX,

di recente mi sono trovato a pensare a te.

Spero che tu stia bene e ti faccio tanti auguri (laici e sinceri) di buon natale.

Paco

16 commenti - Categories: storielline zen

Il mistero della pantera (quasi un vele-noir)

9 Novembre 2006 - Author: velenero

malteseImmaginate che questo blog diventi improvvisamente in bianco e nero… e, in sottofondo, parta un tappeto di ottoni jazz… siete appena entrati in una dimensione parallela…

Le luci intermittenti delle insegne al neon in strada si riflettevano sull’asfalto umido. Ero in casa e chiacchieravo su Google Talk con Mamau, mio amico, nonché socio, nonché “l’uomo che ha rivoluzionato il mio rapporto con internet”; tra una chiacchiera e l’altra mi manda un video di youtube in cui si racconta di un comico spagnolo che fa l’imitazione del calciatore Cassano… ovviamente, poiché di calcio me ne frega il giusto, la cosa mi ha fatto sorridere, ma nulla di più; verso la fine del video, però, si parla di una particolare tipologia di merendine spagnole di cui Cassano si abbuffa…

“Meeeerendineeee…” direbbe Homer Simpson, catatonico, con un rivolo di bava che gli cola dalla bocca.

Faccio notare la cosa a Mamau, anche lui ha la mia stessa reazione simpsonsiana (sarà che entrami abbiamo deciso di imporci un rigidissimo regime alimentare, il quale ci ha portati ad essere due splendidi e tonici trentenni…).

La merendina spagnola della Pantera Rosa… dovevamo saperne di più…!

Da buon detective virtuale, ho promesso a Mamau che avrei indagato e che, entro stamattina, gli avrei fornito dettagliatissime informazioni circa “l’affaire Pantera Rosa”.

Il primo passo da fare era semplice rivolgermi al mio informatore di fiducia: Google…

All’inizio Google era uno studentello sfigato che arrotondava facendo lavoretti su internet; poi cominciò a fare soffiate sostanziose… non so come facesse, ma quel dannato bastardo sapeva sempre tutto di tutti e, grazie a ciò, si era arricchito.

Il problema con lui è che per avere l’informazione giusta, bisogna sapergli fare la domanda giusta.

Lo trovai al solito posto, aveva addosso il suo solito abito bianco che faceva molto web 2.0; in faccia aveva scritto Web, Immagini, Gruppi, News, Altro >>…

Velenero: Ciao Googy… come butta nel giro degli spioni?

Google: http://www.google.it/search?hl=it&q=come+butta+nel+giro+degli+spioni%3F&btnG=Cerca+con+Google&meta=

V: Ehi Googy…! Era solo una domanda di cortesia… non vorrai farmela pagare come se fosse una soffiata?

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=non+vorrai+farmela+pagare+come+se+fosse+una+soffiata%3F&btnG=Cerca&meta=

V: Ok… ho capito… non hai tempo da perdere…! Voglio saperne di più sulle merendine della pantera rosa…

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=merendine+della+pantera+rosa&btnG=Cerca&meta=

V: Mmmm… no… forse devo essere più specifico… le merendine della pantera rosa in spagna

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=merendine+pantera+rosa+spagna&btnG=Cerca&meta=

V: Qui non si cava un ragno dal buco… va bene, cambiamo approccio… come si dice merendina in spagnolo?

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=merendina+in+spagnolo&btnG=Cerca+con+Google&meta=

V: Fai il vago, eh…? Ok… fino ad ora abbiamo scherzato, ma se non cominci a cantare, ti gonfio di pugni…! Dimmi qualcosa di pantera rosa comida…

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=pantera+rosa+comida&btnG=Cerca&meta=

V: Ah! Finalmente cominci a dire cose sensate! Pastelito, eh? Dev’essere il corrispettivo spagnolo di merendina… adesso dimmi qualcosa di pantera rosa pastelito…

G: http://www.google.it/search?hl=it&q=pantera+rosa+pastelito&btnG=Cerca&meta=

V: Ecco! Ci siamo! Approfondiamo la prima informazione che mi hai dato… http://www.viruete.com/articulos/2004/Pantera%20Rosa.htm

Era esattamente ciò cercavo…! Mando immediatamente una mail a Mamau e vado a dormire…

Stamattina trovo nella mailbox la sua brevissima, enigmatica, risposta:

“Mi aspetto un post sul blog, chiaramente….”

5 commenti - Categories: pleasant frapperies, storielline zen