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Il fascino perverso della cover

5 Febbraio 2006 - Author: velenero - 9 commenti

picketsDi recente ho dovuto prendere atto di aver sviluppato una preoccupante perversione: andare a caccia di cover intelligenti di canzoni famose.

La cover… concetto controverso (chissà poi qual è letimologia della parola)… causa dindignazione (il più delle volte motivata) da parte degli appassionati e unico mezzo per restare a galla per certi personaggi in debito di idee (ammesso che ce le abbiano mai avute).

Negli anni 60 si facevano cover in italiano di canzoni famose straniere (soprattutto inglesi), forse perché lItalia non era ancora abbastanza anglofila (infatti allepoca non si chiamavano cover) e perciò il "prodotto" canzone pop andava localizzato per essere venduto… o forse perché i musicisti italiani non si sentivano ancora allaltezza di produrre pop autoctono (cosa che poi succederà negli anni 70 con la stagione del prog).

Di solito la cover è lasso nella manica di scafati produttori discografici per lanciare giovani gruppi promettenti: prendi una canzone mediamente famosa del passato che al giorno doggi suona incredibilmente vecchia, ci metti qualche chitarra distorta, aggiusti tutto con Pro-Tools ed il gioco è fatto…

Eppure, la rivisitazione di un brano musicale, se fatto con intelligenza, ha il suo fascino…

Ma come si fa una cover con intelligenza? Sicuramente non a tavolino come gli scafati produttori di cui sopra…

Il primo esempio che mi viene in mente è Only You degli Yazoo rifatta dai Flying Pickets, che, nonostante fosse quasi contemporanea della versione originale, ha finito per superarla in popolarità; è una cover intelligente perché prendere un brano synthpop e rifarlo a cappella è una bella idea.

Altre cover intelligenti: Lovesong dei Cure rifatta dagli Snake River Conspiracy, Vigilantes of love dei New Order (presto un post su di loro) rifatta da Zach Ashton, Per una bambola di Patty Pravo rifatta dai Baustelle.

Categories: feticci

Discussion (9 commenti)

  1. by toso70

    attualmente ci sono due artisti/gruppi che personalmente ritengo essere dei coverizzatori intelligenti e bravi:Cat Power (The cover recods per me è un capolavoro) e i Detroit Cobrassaluti !

  2. by utente anonimo

    Sono spesso critica nei confronti delle cover, ma spesso riescono a farci conoscere canzoni e artisti interessanti. Senza Mina e la cover di “Aguas de março”, avrei conosciuto molto più tardi la musica brasiliana.Personalmente odio le cover dei Queen. Ho odiato quella di Williams (We are the champions) e di due sgalletate che hanno rifatto Bohemian Rhapsody. Li prenderi a sassate, tutto qui.Undine

  3. @Undine: e quelle puttanelle delle T.A.T.U. che hanno provato a rovinare How soon is now? degli Smiths? 🙂

  4. discussione interessante e potenzialmente infinita. VV vedo che ti stanno simpatiche le TATU. Poi volevo dire ad Undine, se mi ascolta, che se vuole le faccio compagnia nella sassoiata contro quelle ignoranti che hanno rifatto bohemian rapsody. Cmq, tornando a toni più miti, caro VV, l’altro giorno ho visto il primo film di Wong Kar Wai, Hong Kong Express, e mi ha “scioccato” sentire per mezzo film una cover cinese di “dreams” dei cranberries. In questo caso (atmosfera del film, struggimenti vari) la cover ci sta tutta!

  5. @TFM: sì, mi stanno molto simpatiche… mi tsanno particolarmente simpatici quelli che si permettono di cazzeggiare con gli Smiths.Quella di Hong Kong Express non è solo una cover di “Dreams”… ma è una cover interpretata da Faye Wong: la più bella e brava attrice di HK (anche se molti miei amici cinefili asiatici non sarebbero d’accordo con questa mia affermazione).

  6. “per una bambola” dei baustelle non la conoscevo, è stupenda! meglio dell’originale

  7. @diderot: immagina come mi sono sentito quando l’ho ascoltata per la prima volta a sorpresa durante il concerto…!

  8. non sapevo che la cover fosse cantata dalla più bella e brava attrice di HongKong. Mi informerò meglio…

  9. Dai… a questo punto, un post su Faye Wong è doveroso!

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