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300

2 Aprile 2007 - Author: velenero - 9 commenti

freddyHollywood è in crisi da un pezzo, perché piuttosto che investire sulla scrittura cinematografica, formando professionalmente la categoria dei soggettisti / sceneggiatori, preferisce buttarsi sui remake di film stranieri, sui sequel, sugli adattamenti di romanzi di successo o sulle trasposizioni di fumeti (anzi no, non fumetti, graphic novels… ché fumetti è una parolaccia).
Un giorno Robert Rodriguez, abbastanza ricco ed abbastanza pazzo da poterselo permettere, si è messo in testa di trasformare in film la saga noir di Sin City di Frank Miller… ricreando con attori in carne ed ossa quell’estetica fatta di bianchi e neri contrastatissimi (prodigi della post-produzione).

Poi, qualcuno alla Warner Bros ha pensato che potevano fare una cosa analoga con un altro fumetto, oops! pardon, graphic novel, di Frank Miller: 300.

La cosa più interessante del film è sicuramente l’aver voluto ricreare l’effetto pittorico delle tavole disegnate… per il resto si tratta di un buon film, ma non di un capolavoro… retorico quanto un peplum degli anni sessanta ed altrettanto ricercato sul piano visivo (penso ai pepla diretti o fotografati da Mario Bava, che per ottenere effetti pittorici non aveva bisogno della computer graphic).

Lista di considerazioni spicciole:

  • Il paragone con Il gladiatore di Ridley Scott è fastidioso e fuori luogo. Zack Snyder non è un genio, ma gira scene d’azione intellegibili; Scott, invece, fa un abuso di piani ravvicinati e muove la macchina da presa alla cazzo di cane (avete presente il Lucignolo-style?) per comunicare frenesia.
  • Gli spartani, uomini rudi dediti fin da bambini all’arte della guerra, riuscivano a trovare il tempo di depilarsi.
  • Nonostante siano i “buoni” di questa storia, bisognerebbe prendere atto che gli spartani erano nazisti.
  • Perché hanno deciso di far parlare Serse con la voce di Freddy Krueger?

Categories: scaffali

Discussion (9 commenti)

  1. by Nandina

    fumetto non è una parolaccia, ma la graphic novel è uno specifico tipo di fumetto tutto qui…
    Io, che come si sa non sono esperta di niente e sono una cialtrona colossale, mi permetto di fare questa precisazioni perchè altrimenti a dire le cose con un po’ di precisione si passa per “snob” e non è così.
    Maus, Palestina, Città di Vetro and so on sono “graphic novel” perchè hanno la dignità di romanzi e un notevole livello di resa grafica. Sono romanzi grafici o a fumetti sse vuoi. Tutto qui.
    Forse è un po’ “pignolo” ma è come die che in fondo lungometraggi, cotrometraggi e telefilm in fondo son tutte storie in video.

  2. by Nandina

    Ah, quelle di Miller, per quanto ne so, non sono considerati Graphic Novel (o sì?)

  3. by alex

    🙁
    pur avendolo proiettato, causa sabato sera, non sono ancora riuscito a vederlo…
    :((

  4. by babelez

    è una delle rare volte che ho sentito utilizzare questo termini in Italia… l’ultima volta che lo sentito suonava pressapoco così peplùm

  5. by velenero

    @nandina: io ero sarcastico… cmq prima o poi scriverò un post approfondito su cosa penso a proposito del termine graphic novel…

    @alex: forse fai prima a comprarlo col mulo…

    @babelez: infatti è un’etichetta che hanno inventato proprio i francesi… così come “giallo”…

  6. by Nandina

    eri sarcastico, appunto! e io invece seriosa e rompiscatole as usual! 😉

  7. Film deludente….mi aspettavo chissà che…

  8. by velenero

    @Nandina: e te pareva…! 🙂

    @AmicoFrocio: ho imparato a non aspettarmi nulla quando vado al cinema… il segreto è quello.

  9. by lobo

    Domani vado a vederlo e poi vi so dire.

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